Atlante delle micronazioni.





Ce n'è una che ha come inno nazionale il suono di un sasso gettato nell'acqua. Un'altra vanta il capezzolo come valuta ufficiale. Un'altra ancora si definisce "repubblica marinara di montagna". Sono abitate da poche centinaia di persone, certe volte completamente disabitate. Sono le micronazioni che compongono l'Atlante di Graziano Graziani, pubblicato da Quodlibet.

Perché fondare una nazione in piccolo? Capita che le micronazioni nascano con intenti molto differenti, sguardi utopici di una nuova libertà e di un'indipendenza alternativa. Ma anche esempi di resistenza all'ottusità dei governi o semplici tentativi di arginare le leggi statali.

Il viaggio tra le micronazioni inizia con l'Impero degli Stati Uniti, primo e storico esempio citato nell'Atlante. Fondato da Joshua Norton il 17 settembre del 1859, l'impero non era altro che il tentativo di dare agli Stati Uniti d'America un nuovo ordine incentrato sul ripristino della legalità e il recupero dell'integrità della nazione. Ovviamente, i cittadini americani erano totalmente inconsapevoli di questa nuova struttura politica annunciata da Norton. Eppure, nella città di San Francisco, dove il primo imperatore viveva all'epoca, la considerazione verso la sua figura era molto alta. Non potendo davvero ambire al ruolo che rivendicava, Norton I si impegnava nel sanare piccoli e grandi screzi tra i suoi sudditi. I ristoranti della città gli permettevano di mangiare gratuitamente e i suoi proclami trovavano spazio nei giornali locali. Le avventure di Norton ebbero una risonanza tale da colpire l'attenzione di scrittori del calibro di Mark Twain e Robert Louis Stevenson.



Joshua Norton
La storia di Norton è inserita nella prima delle undici sezioni dell'Atlante, composto da paesi nati per autoproclamazioni, azioni di protesta o rivolte a contrastare l'autorità. A queste si aggiungono quelle che sono nate per ospitare comunità di artisti. Nel libro, ad esempio, compaiono la repubblica di Frigolandia, fondata da Vincenzo Sparagna, e la Libera repubblica di Alcatraz, fondata da Jacopo Fo. Nel 1982 Andrea Pazienza (nella foto assieme a Tanino Liberatore, José Muñoz, Massimo Semerano e un giovanissimo Gipi) fu ospite dell'università per tenere un corso di fumetto. In un articolo apparso su Fumettologica, Gipi ha raccontato quel periodo:

"Incontrare dei disegnatori “veri” per me che venivo dalla mia panchina tra gli sputi fu una rivelazione. Esistevano persone che erano davvero dei disegnatori. Gente che viveva di storie da disegnare e raccontare. Esisteva quella forma di vita. Era possibile. Ora sembra una stupidaggine, ma questa specie di verbo in carne fu per me una illuminazione. I ricordi sono confusi poi. Lontanissimi. Mi resta in mente il fascino di Pazienza quando parlava e la paura che mi faceva Scòzzari mentre girava intorno al tavolo." 

(dalla pagina Facebook di Gipi)
La provocazione artistica si inserisce come "casus belli" alternativo, molte micronazioni nascono proprio grazie a una dichiarazione di guerra simbolica da parte di pacifici separatisti. Ne sono un esempio la città di Christiania, a Copenaghen, o la repubblica di Užupis, nata nell'omonimo quartiere storico di Vilnius grazie a Romas Lileikis e Saulius Paukstys, fondatore del Frank Zappa Club lituano. La piccola repubblica può vantare una Costituzione di 41 articoli, di cui vale la pena citarne alcuni:

32. Ognuno è responsabile della propria libertà.
33. Tutti hanno il diritto di piangere.
34. Tutti hanno il diritto di essere fraintesi.
35. Nessuno ha il diritto di far sentire in colpa un'altra persona.
36. Tutti hanno il diritto di essere unici.


Užupis - Monumento a Frank Zappa
Altre volte sono proprio le opere d'arte a costituire il territorio dei nascenti stati. È il caso del principato di Ladonia, monarchia costituzionale scandinava, ideata da Lars Vilks. Le città che compongono questo particolarissimo regno non sono altro che due sculture. Nimis, fondata nel 1980, è sorta grazie all'accatastamento di tantissimi pezzi di legno, disposti a formare delle inquietanti torri sul mare. La città sorella di Nimis, Arx, è stata realizzata con pietre e cemento. Secondo il progetto di Vilks, Arx è un mastodontico libro di 352 pagine "impossibili da girare".


Nimis
Nell'introduzione al libro, Graziani riflette sulla definizione di Stato e di micronazione: "Cos'è davvero in grado di decidere cosa sia uno Stato? Le convenzioni. Certo, popoli, cultura e tradizioni giocano un ruolo importante, ma non sono sempre decisivi, se è vero che popoli come i curdi, i rom e i saharawi non hanno un loro stato. (...) In definitiva ciò che rende uno Stato riconoscibile come tale è il fatto che noi accettiamo, in un modo o nell'altro, che esso esista. E che assieme a noi qualcun altro, Stato o singolo individuo, cominci a fare altrettanto." 

Ci si accorge, sfogliando l'Atlante, di avere tra le mani una mappa sulle diverse concezioni di confini, cittadinanza e territorio, lontana dagli slogan a cui siamo abituati, un punto di partenza per una ricerca sui nostri limiti. 














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