I solchi del destino.




Riprendendo le parole dello scrittore spagnolo Javier Pérez Andújar, viene naturale pensare a I solchi del destino di Paco Roca come ad un fumetto che cerca di raccontare noi stessi. Non si tratta solo di ricucire un filo con il passato, rivivendo le vicende della guerra civile spagnola e del contributo degli eroi repubblicani durante la seconda guerra mondiale. È anche il racconto dell'ostinazione a non voler dimenticare. Questa ostinazione assomiglia all'albero di unastoria di Gipi. Attorno al suo fusto, sotto l'ombra dei suoi rami spogli, vortica la ricerca del ricordo e il persistere di una memoria che vuole farsi spazio nella realtà delle nuove generazioni. Resiste e protegge. Le foglie, certo, le foglie sono i soldati, ma è anche il tedio che si poggia sul viso specchiato del ragazzo che non si riconosce più. È il tempo stesso. 



Questa caparbietà ha impegnato Paco Roca per cinque anni. La cura che ha avuto nella raccolta del materiale, con l'aiuto di storici ed esperti, restituisce al lettore tutta la passione impiegata nella stesura di questo libro. I solchi del destino incomincia raccontando la storia di un esilio. Un viaggio che porta Miguel Ruiz dal porto di Alicante, dove migliaia di persone si accalcano per poter salire su una nave che li porti via dall'avanzata delle truppe di Francisco Franco. La traversata sarà solo l'inizio di una complicata riconquista della libertà da parte di Miguel e dei suoi compagni. Dopo essere sbarcati ad Orano, in Algeria, un treno li condurrà nel deserto del Sahara in un campo di lavoro. Anche la colonia francese era passata sotto il governo collaborazionista di Vichy. Una prigione invisibile dove l'unico pensiero che teneva alto lo spirito era la voglia di tornare nel proprio paese per continuare la lotta al fascismo. Quando gli alleati liberarono Orano nel 1942, gli ex combattenti spagnoli della guerra civile poterono riorganizzarsi nella compagnia della Nueve, guidata dal capitano Dronne verso la liberazione della Francia. La gloria e l'onore di poter entrare nella Parigi liberata, aprendo la sfilata di De Gaulle, nei pensieri degli spagnoli dell'epoca doveva sancire il primo passo verso la cacciata di Franco e la sconfitta totale del fascismo. Gli eventi non diedero ragione allo spirito repubblicano, e il regime franchista terminò solo con la morte del Caudillo


Paco Roca si conferma uno degli autori più talentuosi degli ultimi anni. Anche I solchi del destino, così come il pluripremiato Rughe, sta velocemente conquistando i lettori (gli utenti del sito internet di El Pais lo hanno eletto fumetto dell'anno), confermando la capacità unica di riuscire a realizzare dei veri e propri classici del fumetto. 





La ragazza ritratta nella foto è Marina Ginestà a 17 anni. Il suo sguardo, il fucile sulla spalla e lo sfondo di Barcellona, sono diventati il simbolo della lotta antifascista in Spagna. Marina si è spenta ieri a Parigi, pochi giorni prima di compiere 94 anni. Questo post si chiude con le sue parole e con una poesia di Antonio Machado: "Avevamo la sensazione che la ragione fosse dalla nostra parte e che avremmo finito per vincere la guerra, non pensavamo di vivere all'estero fino alla fine dei nostri giorni". 




 Cuando murió su amada
pensó en hacerse viejo

en la mansión cerrada,

solo, con su memoria y el espejo

donde ella se miraba un claro día.

Como el oro en el arca del avaro,

pensó que no guardaría
todo un ayer en el espejo claro.
Ya el tiempo para él no correría. 




Quando morì la sua amata
pensò, facendosi ormai vecchio,

nella chiusa dimora,

solo, coi ricordi e lo specchio

dove in un chiaro giorno lei si mirava.

Come l'oro nella cassa dell'avaro,

pensò di non guardare
tutto il passato nello specchio chiaro.
Ormai il tempo per lui non scorreva.

Antonio Machado, Perergon, Los ojos



Alessio MacFlynn











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